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2017
Contributi e saggi pubblicati in questo volume sono stati valutati preventivamente secondo il criterio internazionale della Double-blind Peer Review. I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi. L'editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali riproduzioni tratte da fonti non identificate.
Il vasto orizzonte che si contempla dalla collina di Girgenti include in un’unica immagine quasi l’intera dimensione della “Grande Akragas”. Questo territorio comprende, oltre lo stesso colle che coincide con il nucleo originario della città, la Valle dei Templi, la Rupe Atenea sino a San Leone, e le più recenti trasformazioni urbane. Il Laboratorio di Laurea, attraverso una serie di progetti interscalari, interpreta le trame dei segni naturali e antropici, antichi e recenti, per restituire quest’unica dimensione ad usi contemporanei. Tale obiettivo ha condotto a individuare alcuni punti strategici: - l’ex ospedale San Giovanni in via Atenea, a Porta di Ponte, fra il centro storico e l’espansione orientale della centro abitato; - l’ambito urbano in cui ricade la chiesa medievale di S. Maria dei Greci, nel cuore del centro storico di Agrigento, costruita su un tempio dorico dedicato ad Atena; - alcuni accessi agli ipogei nella città moderna, lungo il viale della Vittoria che dal Colle di Girgenti e dalla Rupe Atenea giungevano all’attuale giardino della Kolymbetra; - i resti del quartiere ellenistico-romano, al centro del tracciato urbano di Akragas, separati dall’area pubblica dell’antica agorà dalla strada statale 118 che giunge fino a S. Leone; - gli accessi al parco: nei pressi del tempio di Giunone, sul margine della strada panoramica; in corrispondenza del tempio di Vulcano, attraversato dalla linea ferroviaria che collegava Porto Empedocle e Agrigento; nell’area di Porta V, caratterizzata dal sottopasso pedonale; - l’area del santuario di Esculapio attraversata da via Giuseppe La Loggia e dalla strada statale 640; - l’ambito del laboratorio della Soprintendenza sul quale insiste l’ex mulino Taglialavoro, presso il Villaggio Peruzzo. Questa tesi, in particolare, si collega alla lunga tradizione dei viaggi in Sicilia che da Giuseppe Maria Pancrazi giunge fino a Leo von Klenze tra il XVIII e il XIX secolo. Il progetto, partendo dalle numerose vedute di Agrigento raccolte nei resoconti di viaggio, rintraccia gli stessi punti di vista da cui gli antichi viaggiatori osservarono il paesaggio agrigentino e, attraverso di essi, ricostruisce ampie prospettive sulla città oppure pone in primo piano le qualità dei templi. Alcune immagini, individuate nel territorio attraverso il metodo scientifico della restituzione prospettica, prendono forma; sono aule essenziali, disseminate nel territorio, di una scuola en plein air per architetti, artisti o per appassionati di disegno dal vero, che possono riprodurre, oggi, quelle stesse rappresentazioni che, più di 200 anni fa, i viaggiatori realizzarono nei loro quaderni. All’interno di questa visione, il contributo che la tesi vuole offrire recupera la memoria delle viste realizzate dagli antichi viaggiatori durante il grand tour, utilizzandole come pretesto per ritrovare relazioni fisiche e visive tra le preesistenze architettoniche e il paesaggio. L’analisi dei resoconti di viaggio ha permesso di rintracciare nel territorio punti di osservazione privilegiati e di comprendere le motivazioni che mossero gli intellettuali di tutto il mondo per più di due secoli a giungere in Sicilia. Ridisegnare gli ordini, studiare le dimensioni dei templi, desumere le regole compositive sottese, era infatti un allenamento indispensabile e una pratica propedeutica all’architettura moderna. Ieri come oggi, infatti, la formazione dei giovani si basava sulla conoscenza di quei principi lasciati in eredità dal passato e applicabili nelle costruzioni di tutti gli edifici. Per stabilire una connessione con questo approccio allo studio si è pensato ad una nuova scuola di architettura moderna nella Valle dei Templi costituita da sei piccole aule en plein air da cui osservare le rovine e da cui assistere ad una lezione senza tempo sui canoni universalmente condivisi, quali proporzione, ordine, simmetria. Tali principi oltre a permettere di individuare un legame continuo nella diverse fasi che l’architettura ha conosciuto, regolano il procedimento razionale dell’invenzione che come John Summerson sottolinea è rimasto invariato nel corso degli anni: «ciò è sempre stato e probabilmente sempre sarà il modo in cui opera la creazione architettonica. E di questo processo la storia del linguaggio classico dell’architettura fornisce l’antichissimo, il più universale ed esplicito modello». I templi sono quindi oggetto di studio ma anzitutto meta di appassionati di archeologia e di turisti in genere. Pertanto la tesi analizza anche il problema della fruibilità del parco e propone un nuovo modo di visitare la Valle dei Templi che, superando i tradizionali itinerari, permetta di appropriarsi dell’intero paesaggio, ricco di altre testimonianze archeologiche e paesaggistiche ancora oggi poco note. Dopo una preliminare definizione di cambiamenti sulla viabilità, necessari per ricucire la trama di sentieri attualmente interrotti e frammentati, il progetto di piccoli elementi puntuali diventa l’occasione per ricostruire un percorso continuo capace di restituire l’ampiezza e l’unitarietà della “Grande Akragas”.
HEROM. Journal on Hellenistic and Roman Material Culture, 2023
This paper focuses on the Hellenistic pottery from House VIIA in Akragas, in the recently discovered residential area in the south-eastern part of the settlement, just north of the Hill of the Temples, currently excavated by the Parco Archeologico della Valle dei Templi. House VIIA represents a remarkable case-study for the extensive investigation of the Early Hellenistic material culture of Akragas, until the mid-3rd century B.C.E. This paper thus deals with the following aspects: a) the archaeological excavations of the household; b) overview of the Early Hellenistic pottery and preliminary insight on its domestic functions; c) Akragas in the early Hellenistic period: material culture and transformations of the urban landscape.
2016
Tourism cartography represents an interesting repertory to investigate the communicative power of a map. A tourism map is, in fact, at the center of a complex web, between the needs of its sponsor, those of its producer and those of its reader. This specific kind of cartography must be able to convey a complete set of information and, at the same time, be simply readable. The article takes into consideration the tourism cartography produced during the last twenty years for a mediumsized town, Parma, whose tourist appeal is based on the monuments of the historical downtown. Through the analysis of 26 different tourism maps of the town of Parma, the authors offer a critical exam of both the strengths and the weaknesses of this special kind of cartography. Last, the authors suggest some strategies to improve tourism maps portraying an urban downtown. 1 Il lavoro di ricerca e di commento del materiale cartografico è stato svolto in collaborazione dai due autori in tutte le sue fasi. Per...
«Geostorie. Bollettino e Notiziario del Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici», vol.XXIX, n.3, 2021
Political legitimacy and transmission of knowledges. The Antichità d'Ercolano in Europe Arturo Gallia Giannantonio Scaglione I viaggiatori del Grand tour in Sicilia nel Settecento tra paesaggio e antichità. Strumenti digitali per la valorizzazione del Voyage pittoresque di J.-C. Richard de Saint-Non (1781-1786) pp. 199-230 Grand tour travelers in Sicily in the 18th century between landscape and antiquity. Digital tools for the enhancement of the Voyage pittoresque by J.-C. Richard de Saint-Non (1781-1786) NOTE Giuseppe Rocca Eraldo Leardi: gli studi su Novi e il Piemonte sud-orientale pp. 233-249 Eraldo Leardi: les études sur Novi et le sud-est du Piémont NOTE E SEGNALAZIONI BIBLIOGRAFICHE pp. 251-278 MOSTRE, CONVEGNI, SEMINARI pp. 279-290
The Akragas Dialogue: New Investigations on Sanctuaries in Sicily, 2020
Between 1927 and 1930, Pirro Marconi investigated a small rectangular structure near house Filippazzo, in the central urban area of Akragas. The presence of a bothros and fragments of female figures with stephane suggested the presence of a small sanctuary or temenos for chthonic deities. The little news published by Marconi and the vague indication of location made us forget the existence of this sanctuary for many years. However, a survey carried out in 2016 allowed to identify the remains of Marconi’s structure, partly covered by ground. At the same time, other little-known structures have been identified. In some cases, their function is still unknown.
Archeologia e Calcolatori, 24, 2013
Sicilia|Egitto. Pubblicazione del Museo del Papiro, 2020
Il Libro dei Morti di Min-her-khetiu (Mnw-Hr-xt), “portatore di sandali (del tempio) di Isis”, XVIII Dinastia, è tra i più antichi Libri dei Morti esistenti. È un rotolo di papiro in scrittura geroglifica e con vignette, ritrovato a Saqqara, con parti distribuite in varie collezioni: Museo Egizio del Cairo, Museo del Papiro “Corrado Basile” di Siracusa e Collezione Martin Schøyen di Oslo/Londra. Ai frammenti noti va aggiunto un altro frammento appartenente allo stesso rotolo, di cui era conosciuta l’esistenza ma sconosciuto il luogo di conservazione. La ricerca condotta ha portato ad individuare il frammento tra i reperti della collezione del Macquarie Museum di Sydney, che lo aveva schedato con origine, nomi e contenuto sconosciuti. Il papiro di Min-her-khetiu è stato pubblicato, per la prima volta, nel 1994 da Irmtraut Munro1; centinaia di frammenti di questo papiro erano conservati in una scatola nel Museo Egizio del Cairo e sembrava fossero i soli resti del rotolo in questione (Fig. 1). Successivamente, Munro ha individuato parti del Libro dei Morti nella Collezione Martin Schøyen (Oslo/Londra), dove erano giunti attraverso vari passaggi: l’antiquario Maurice Nahman del Cairo (che acquistò i papiri intorno al 1930) e poi le case d’asta Charles Ede Ltd e Sam Fogg Books Ltd di Londra (Figg. 2, 3). Nel 1991 altri quattro frammenti del rotolo furono offerti per la vendita dalla società Charles Ede Ltd. Tre frammenti furono acquistati dal Museo del Papiro (Figg. 4, 5 ,6), che non poté acquistare il quarto frammento (Fig. 7), in quanto destinato ad altro acquirente “sconosciuto”. I tre frammenti di Siracusa e il quarto frammento “sconosciuto” sono stati pubblicati nel 2006 da Barbara Lüscher2 in connessione con i frammenti di Oslo/Londra. Riguardo al quarto frammento sopra citato, va evidenziato che nell’articolo della Lüscher si trova solo un disegno del papiro (Fig. 8), indicato dalla studiosa come “frammento 24b”. Le ricerche condotte nel corso degli anni dal Museo del Papiro, nell’ambito delle attività di ampliamento e di studio della propria collezione di papiri, hanno portato ad individuare anni addietro il luogo dove è conservato il frammento in questione, che viene reso noto per la prima volta in questo lavoro. Il frammento è conservato, come sopra anticipato, nel Museo della Macquarie University di Sydney, con il numero di inventario P.Macq. 587 (Fig. 9). La scheda del papiro3 riporta il numero identificativo (MQT 734), le dimensioni (cm 13,8 x 14,9), le linee di testo (nove colonne); riguardo invece alle origini, ai nomi e alle connessioni, essi sono indicati come sconosciuti.
"Tra terra e mare, tra natura e cultura. Gli interventi archeologici del progetto Arcus 2011-2012 a Cupra Marittima", a cura di E. Di Filippo Balestrazzi, Ascoli Piceno, pp. 94-98, 2013
Ditta SE.FAP. Colli del Tronto (AP) Realizzazione opere in tessuto Ditta FOLLIE di Collini Vera, Grottammare (AP) Autori dei testi dei pannelli
The paper concerns an experimental system for the management of data related to the archaeological heritage of the urban area of Lecce. The system, based on the cloud technology (SaaS), includes a dashboard accessible from the web, some applications for the consultation of the new digital archaeological map of Lecce and for the management of an eterogeneous dataset of ancient features of the Messapian, Roman and Medieval times. The system is based on a suite of open source software modified according to the project purposes. The result is a web portal that offers an area for consultation/inserting/modifying alphanumeric and geospatial data and an area for consultation only, depending on the credentials of the users during login. This portal allows researchers and Public Administrations technicians to manage and share data, while other users (citizens, scholars, tourists) are able to query the data only.
Lungo l'Appia. Scritti su Capua antica e dintorni, 2009
The importance and fame of a city, like any inhabited center, for anyone not born there are given by its pictorial, cartographic, filmic and by periegetic literature, which orient readers, scholars and tourists to visit the localities of art and history. The more historical testimonies are, the greater the curiosity aroused in visitors will be. Also for the ancient city of Capua this occurred especially during the Grand Tour, as evidenced by numerous references to the city of Hannibal and Spartacus.
2013
Recensione del volume.
Thiasos, 2, 2013, Note e discussioni, pp. 3-8.
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Atti della XVII Conferenza Nazionale ASITA, 5-7 novembre 2013, Riva del Garda, 2013
The work presented is part of an interdisciplinary project aimed to defining some routes in Calabria among the places of artistic, religious and cultural history. The new detecting techniques of Geomatics, such as GPS, automatic topography, digital photogrammetry and remote sensing have radically transformed the metric and thematic informations. At the same time, the need of interpreting and integrating in a short time the acquired information gives greater importance to digital mapping, and to information systems with spatial reference (GIS). These techniques are certainly opening up new perspectives in the acquisition and processing metric information in the field of cultural heritage. GPS surveys were conducted to determine the paths to be reported on a map. The preliminary analysis of the maps of the geographic area under study for the identification of the paths was followed by the spatial characterization of the points of interest by associating the image position. Then were detected paths and acquired all the shooting information, geographical and historical descriptions. The implementation provides for the establishment of a well-designed geodatabase that contains all the relevant information for each territorial element. After processing and filtering of the collected data paths, the maps are a georeferenced support layer for the WebGIS. The WebGIS is designed for disseminating information on the Internet by mobile devices and mobile phones with Android operating system, so that each user can easily find the information wherever they are. The information usable by mobile phone / PDA / tablet, are usable even when these devices are used as navigators for the identification of the paths.
Al fine di sfruttare tutte le potenzialità insite nell'Atlante di Hierapolis è stata realizzata, parallelamente all'iniziativa editoriale del volume, una piattaforma WebGIS che si pone a completamento, supporto e integrazione del testo; tale piattaforma, attualmente basata sui dati dell'Atlante e che in futuro sarà implementata con contenuti anche di natura differente (per esempio video), costituisce di fatto uno strumento di prima conoscenza della città e dei suoi monumenti.
Viaggio in Sicilia: racconti, segni e città ritrovate (Atti del Convegno di studi sulla Sicilia antica, Caltanissetta 10-11 maggio 2013), Sciascia Editore, Caltanissetta-Roma 2014, pp. 241-248
Negli anni compresi fra il 461 e il 440 a.C. è Ducezio a dominare la scena delle vicende siciliane come indiscusso protagonista. Grazie alla testimonianza della Biblioteca diodorea possiamo ricostruire i successi del leader siculo che con una decisa azione politica e militare riuscì a tener testa alle due città più importanti della Sicilia greca, Siracusa e Akragas, fino al 451, anno del sensazionale exploit di Motyon e della successiva disfatta di Nomai. L’esilio di Corinto pone interessanti problematiche sulle relazioni fra Siracusa e Corinto, ma il ritorno del siculo nell’isola con la fondazione di Kalè Akté apre nuovi spiragli sul ruolo dei Siculi e sulla presenza siracusana nel Tirreno.
ETNOGRAFIE DEL CONTEMPORANEO
The article proposes a reflection on the topic of authenticity with reference to digital solutions developed for cultural heritage. After a brief theoretical review on digital authenticity, the article analyzes as a case study an application for mobile devices, which offers augmented reality content and digital reconstructions of spaces, monuments and activities of the Roman city of Tarraco (Tarragona), included by UNESCO in the World Heritage List. The research conducted according to a qualitative methodology returns evidence of the centrality of authenticity in the tourist experience and in the strategies aimed at fostering the attractiveness of places.
in A. M. Jasink, G. Tucci, L. Bombardieri (eds), MUSINT. Le collezioni archeologiche egee e cipriote in Toscana: ricerche ed esperienze di museologia interattiva, 2011
Title: A virtual path through centuries, faces, landscapes, and documents: From Crete to Italy, from proto-history to history. Abstract: This is the presentation of a specific section of the virtual interactive museum built by the Aegean Lab of the University of Florence called MUSINT (https://www.sagas.unifi.it/vp-429-musint-project.html), devoted to the sealed administrative documents discovered at Hagia Triada (Crete) and housed in three different Museums, the Herakleion Archaeological Museum in Crete (Greece), and two Italian Museums, in Rome and Florence. The aim of this interactive museum is double: 1) to make the access to these findings easier for all people potentially interested, and 2) to reconstruct the links between these findings and the history of their discovery and shipping to Italy in the early 19th century.
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