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Prestigio e servizio. Linguaggi e modelli di distinzione sociale
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Storie di famiglie, storie di donne e di militari, storie di imprese e di istituzioni si intrecciano nelle pagine di questo volume e attraversano spazi e cronologie mettendo in connessione Mediterraneo e Atlantico. A fare da legame tra loro, la questione delle memorie e del trasferimento, da una generazione all'altra, del capitale simbolico, dei valori e degli stili di vita, oltre che delle ricchezze. Una trasmissione lontana dalla logica patrimoniale, piuttosto ancorata alla cultura del servizio percepito come cifra e presupposto irrinunciabile del prestigio personale e familiare dei protagonisti.
Last year marked the 80th anniversary of the proclamation of Italian racial laws – or “racist” laws, according to the most recently preferred definition – by the Fascist regime. This recurrence has brought with it renewed attention on the topic, on historiographic, institutional and mediatic terms. However, the public awareness of what happened in Italy against Jews starting in 1938 had not always been so high in the past. It may well be useful, then, to reflect on the uneasy path of progressively coming to terms with that crucial moment of our history – and on how said course has (or has not) intertwined with the media of television, increasingly central since the postwar years. When did Italian TV start to mention and discuss racial laws? How was the issue presented in the documentaries of RAI, Italian State television? Did the forms of expression and interpretations of those facts change in the course of the decades? What kind of impact may those TV accounts have had on the public debate and awareness of that event? Finally, how did all this intersect the historiographic interpretations on the topic, or with its literary and cinematographic accounts? Our starting point will be constituted by a TV episode on the racial laws we authored for the thematic channel “Rai Storia”. This will be integrated with other material coming from Rai’s repertoires (“teche”) and other additional sources.
21. Orazio Cancila, Nascita di una città. Castelbuono nel secolo XVI, 2013, pp. 902 22. Claudio Maddalena, I bastoni del re. I marescialli di Francia durante la successione spagnola, 2013, pp. 323 23. Storia e attualità della Corte dei conti Atti del Convegno di studi Palermo, 29 novembre 2012, 2013, pp. 200 24. Rossella Cancila, Autorità sovrana e potere feudale nella Sicilia moderna, 2013, pp. 306 25. Fabio D'angelo, Caltanissetta: baroni e vassalli in uno stato feudale (secc. XVI-XVII), 2013, pp. 318 26. Jean-André Cancellieri, Vannina Marchi van Cauwelaert (éds), Villes portuaires de Méditerranée occidentale au Moyen Âge Îles et continents, XIIe-XVe siècles, 2015, pp. 306 sommaRio: Il saggio propone l'analisi del "versante femminile" dell'aristocrazia feudale attraverso gli eventi storici di un feudo del Mezzogiorno d'Italia in età moderna. Strategie matrimoniali, sistemi dotali, scelte e pratiche giudiziarie che orientano la successione influenzano profondamente l'evoluzione del feudo e del lignaggio: le nobildonne giocano, quindi, un ruolo centrale attraverso i legami familiari che esse creano, il contributo che offrono all'espansione del prestigio della famiglia, ma anche a causa dei debiti provocati dal pagamento delle doti o in conseguenza dell'estinzione del casato in caso di successione femminile. Questo articolo, però, mette in evidenza il ruolo attivo che molte aristocratiche mostrano di ricoprire, diventando protagoniste nel recupero dei feudi, nella gestione delle attività finanziarie, nell'esercizio della giurisdizione, nella conduzione di oculate strategie familiari a favore dei loro discendenti. PaRole chiave: giurisdizione, nobildonne, Regno di Napoli, strategie dell'aristocrazia feudale. THE ROLE OF NOBLEWOMEN IN FEUDAL DYNAMICS BETWEEN THE 16 TH AND 17 TH CENTURIES IN THE PRINCIPALITY OF CASERTA abstRact: This paper proposes the analysis of the women's roles in the feudal aristocracy through concrete historical events of a fiefdom of Southern Italy during early modern age. Matrimonial strategies, dowry systems, choices and legal practices that guided the succession deeply affected the evolution of the feud and lineage: noblewomen played, therefore, a central role through the family ties they created, the contribution they offered to the family prestige's expansion, but also for the debt that they caused for the payment of the dowry or the extinction of their lineage in case of female succession. This article, however, highlights the active role that many noblewomen played, becoming protagonists in the recovery of the feuds, in the management of the financial assets, in the exercise of jurisdiction, in the direction of family strategies of their descendants. 1 A. Cernigliaro, Madonne, ancelle, popolane del Rinascimento meridionale in veste giuridica, in M. Santoro (a cura di), La donna nel Rinascimento meridionale, Atti del Convegno Internazionale (Roma, 11-13 novembre 2009), F. Serra Editore, Pisa-Roma, 2010, pp. 343-354. 8 M.A. Visceglia, Linee per uno studio unitario dei testamenti e dei contratti matrimoniali dell'aristocrazia feudale cit., p. 403 e passim. 9 Cfr. G. Caetani, Regesta Chartarum. Regesto delle pergamene dell'Archivio
Presentazione nella sezione "Poster” dell’iniziativa Filmidea – Giornate di studio su storia, cinema, musica e TV nell'ambito della Terza Conferenza Nazionale dell’Associazione Italiana di Public History (AIPH) "Invito alla Storia" (Università della Campania Luigi Vanvitelli, 24-28 giugno 2019)
TIEMPOS MODERNOS 39, 2019
El presente artículo pretende ilustrar la fundación del monasterio Benedictino de Militello por Juana de Austria, hija ilegítima de don Juan de Austria, y su marido, Francesco Branciforte, con la intención de analizar el impacto de esta construcción en el territorio y su población. La intención de los príncipes era convertir San Benedetto en un centro económico y transformarlo en el núcleo de la identidad de la comunidad de Militello. Por estas razones, Juana decidió darle al monasterio el gran relicario de la familia y la rica biblioteca del príncipe. Esto nos permite explorar el papel que lo sacro jugaba en el proceso de construcción de una identidad aristocrática.
Intellettuali e potere nelle periferie del Regno : accademie, corti e città in Italia meridionale (sec. XIII-XVIII), a cura di C. Acucella, P. Conte, T. De Angelis – Potenza, BUP - Basilicata University Press, 2023
The stories of the aristocratic lineages of the modern age reveal the interweaving between intellectuals and power: the former put their expertise at the service of the elites who, in turn, offer for intellectuals the opportunity to acquire fame and fortune thanks to influential patrons who intend to glorify their lineage. The genealogical production that, between criticism and resistance, tries to gain credit as a historiographical genre, knows a vast diffusion in the modern age and provides the aristocracy with a valid celebratory tool in which noblemen and familiar events are exalted, omitted or manipulated according to the image that the family intends to give of itself. The case of the Acquaviva d'Aragona memoirs is emblematic of the role assigned to the reconstruction of the events, commissioned by leading members of the family intent on accrediting themselves as leaders of the lineage and guarantors of its self-representation. This production aims to establish the identity and the symbolic heritage of the lineage. The "stories" of the Acquavivas reveal the intention of concealing the internal discords of the branches of the family with the aim of magnifying its virtues and strengthening its power, highlighting the unity, value and antiquity of the lineage, which cohesively claims its merits and its loyalty to the sovereign. Le storie dei lignaggi aristocratici di età moderna rivelano l’intreccio tra gli intellettuali e il potere: i primi mettono la propria competenza al servizio delle élites che, a loro volta, offrono agli intellettuali l’opportunità di acquisire fama e fortuna grazie a influenti mecenati desiderosi di glorificare la propria stirpe. Il legame tra storia e politica, tra recupero selettivo della memoria e gestione del potere, diviene sempre più stretto. La produzione genealogica che, tra critiche e resistenze, tenta di accreditarsi come genere storiografico, conosce una vasta fioritura in età moderna e fornisce all’aristocrazia un valido strumento celebrativo in cui personaggi ed eventi familiari vengono esaltati, omessi o manipolati in funzione dell’immagine che il casato intende dare di sé. Il caso delle memorie degli Acquaviva d’Aragona è emblematico del ruolo assegnato alla ricostruzione delle vicende del casato, commissionata da esponenti di spicco della famiglia all’acme della loro ascesa, intenzionati ad accreditarsi come leader della stirpe e garanti della sua autorappresentazione. Questa produzione è imperniata su figure e gesta destinate a fondare l’identità del lignaggio, il patrimonio simbolico alla base del suo prestigio. Le “storie” degli Acquaviva rivelano l’intento di celare le discordie interne ai rami del casato con l’obiettivo di magnificare le sue virtù e rafforzare il suo potere: la scelta narrativa privilegia l’ottica della compattezza, del valore e dell’antichità del lignaggio, che rivendica coeso i suoi meriti e la sua fedeltà al sovrano.
Archivio storico delle Province napoletane, 2018
The paper aims to reconstruct the Neapolitan aristocracy’s behaviour towards the food during the Early modern age. Just when the ideology of the aristocratic exclusivism was growing up through the elaboration of codes of refined behaviours in order to exalt the identity of class, the nobility underlined instead the sharing of the local alimentary tastes, as appears through the pages of the G. B. del Tufo’s literary work. The meats represent par excellence the food of the aristocratic tables, but with no prejudice or contempt towards the economic food of the other Neapolitans. The exaltation of the local foods was indeed very functional to the exaltation of their country in order to underline the superiority of the Neapolitan nobility compared to the other aristocracies. It was only afterwards, between the 17th and 18th century, that the city nobility looked for forms of social distinction in the food, but not in the taste, that broadly stayed shared with the other social classes, as well as in the patterns of consumption.
SCRIPTA. Revista Internacional de Literatura i Cultura Medieval i Moderna, 2015
Riassunto: Filo conduttore del saggio è la vita di madre Serafina di Dio, carismatica caprese fondatrice, nel secolo XVII, di sette congregazioni femminili ispirate alla spiritualità teresiana. L’affiliazione alla santa di Avila e l’adesione alla matrice della sua riforma hanno consentito alle nuove comunità devote nate da un’iniziativa periferica di collocarsi nell’alveo della Chiesa nella prospettiva istituzionale della trasformazione in monasteri di clausura.Due i focus della ricerca. Da un lato ci si è soffermati sull’omogeneità organizzativa e spirituale dei conservatori garantita da reti devozionali saldamente dipendenti dal carisma della fondatrice secondo un meccanismo nel quale resta assai difficile determinare i confini tra una vita modellizzata dalla santità e il progetto di santificazione della propria vita. Dall’altro si è evidenziata l’importanza della tradizione religiosa e devozionale nel processo di costante contaminazione dell’identità culturale delle due principal...
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En torno a la Primera Globalización: circulaciones y conexiones entre el Atlántico y el Mediterráneo (1492-1824), 2022
Enzo Lippolis, Studio per un nuovo allestimento della sezione magnogreca, in M, Giacco, P, Giulierini (a cura di), LA COLLEZIONE MAGNA GRECIA. Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Milano (Electa) 2019, pp. 31-56., 2019
Donne di potere nel Rinascimento, a cura di L. Arcangeli e S. Peyronel, 2008
41. Antiche nazioni e nuove patrie. Adelaide Pignatelli di Strongoli tra la Corte e la comunità didattica, in Potere, prestigio, servizio. Per una storia delle élites femminili a Napoli (1861-1943), a cura di E. Giammattei e Manuela Bufacchi, Napoli, Guida, 2018, pp. 337-352.
Feudalesimi nel Mediterraneo moderno /a cura di Rossella Cancila e Aurelio Musi, Palermo : Associazione Mediterranea, 2015., 2015
La Storia. Una conversazione infinita. Studi in onore di Giovanni Brancaccio, 2022
Quaderni Mediterranea, 2023
VI Seminario di Studi Dottorali di Storia ed economia nei Paesi del Mediterraneo - Il notaio nella società nell'Europa mediterranea, 2019
Tiempos Modernos (n. 44), 2022
«Dimensioni e problemi della ricerca storica», 2/2008, pp. 39-57., 2008
in G. Galasso (a cura di), - Le città del Regno di Napoli nell’età moderna. Studi storici dal 1980 al 2010, 2011
«Nuova rivista storica». 3/2014, pp.1157-1176, 2014
ANTONIO TARAMELLI E L'ARCHEOLOGIA DELLA SARDEGNA
ANTONIO TARAMELLI E L’ARCHEOLOGIA DELLA SARDEGNA, Atti delle giornate di studio, 2019